Come smettere di pensare

Appunti da “Il potere di adesso”, di Eckhart Tolle.

Buona domenica! Una nuova settimana è alle porte e so già che molti staranno pensando al lunedì, al fatto che domani si ricominci a lavorare, il solito tran tran, ecc. ecc.

Il pensiero di rientrare in ufficio – o sul posto di lavoro – porta con sé una punta di amarezza. Dopo un week end passato in relax, l’idea di ricominciare un’altra settimana di fatiche non è sempre accolta con piacere. Il capo, il collega antipatico, le scadenze..chi più ne ha, più ne metta. Insomma, il pensiero di ciò che sarà domani, inevitabilmente, rovina anche quello che è l’oggi. Ti suona familiare?

In passato, mi è capitato spesso di vivere il presente spremendomi le meningi con preoccupazioni su ciò che mi avrebbe riservato il futuro, ovvero su cose capitate nel passato. Sensazione sgradevole: questi pensieri inquinavano il momento presente. Risultato: angoscia, rimorso, paura e altre nevrosi. Invece di assaporare la domenica e di vivere pienamente ogni istante, mi tormentavo pensando a ciò che sarebbe successo il giorno seguente. Non una bellissima sensazione.

Ho già parlato QUI dell’importanza di concentrarsi sul momento presente. Credo che focalizzarsi sull’adesso sia una delle cose più difficili e al contempo più importanti che uno possa fare, nell’ottica di un percorso di miglioramento personale.

Per tale motivo, oggi voglio condividere con voi alcuni spunti tratti dal libro “Il potere di adesso”, di Eckhart Tolle. Sono pensieri sparsi, sottolineature che ho trascritto nero su bianco per poterle rileggere alla bisogna. Alcune di esse sono leggermente rielaborate, altre sono prese pari pari dal libro di Tolle. Spero possano essere di aiuto, nella vostra ricerca della serenità.

Tu non sei la tua mente, Non sei il tuo ego. La tua mente ti possiede, Dici di no? Prova a smettere di pensare. Non ci riesci, vero? Quindi non sei tu che comandi lei, ma è lei che comanda te“.

Penso e quindi esisto è un concetto sbagliato, perché ribalta la situazione. Sarebbe più giusto dire esisto e dunque penso, proprio perché tu non sei la tua mente pensante“.

Il pensiero dovrebbe essere uno strumento da utilizzare quando è strettamente necessario e non un rumore di fondo che ci tormenta incontrollato.” 

Per capire come funziona la tua mente, prova a osservarla mentre è al lavoro, con consapevolezza. Ascoltala formulare pensieri. Agisci come un osservatore esterno, distaccato. Capirai che tu non sei il tuo pensiero, ma colui che osserva, senza pregiudizi. Ascoltando il pensiero, il pensiero perde il suo potere e si placa, perché tu non fornisci più energia alla mente attraverso l’identificazione con essa“.

Ogni negatività è causata da un accumulo di tempo psicologico e dalla negazione del presente. Disagio, ansia e paura sono causati da eccesso di futuro. Senso di colpa, rimorso e tristezza, da un eccesso di passato“. 

Se osservo il mio dolore, mi rendo conto che io non sono quel dolore. Esso è solo un pensiero. Sono io che nel presente, nell’Adesso, mi estraneo dando forza a qualcosa che non esiste realmente qui e ora. Per le preoccupazioni vale lo stesso concetto: in questo momento non avrei alcuna ragione per essere preoccupato, perché il mio Adesso non mi vede in una situazione di pericolo. E come abbiamo detto, io posso solo essere nel presente. Il resto sono ricordi, paure o speranze, ovvero pensieri. E se guardo in faccia quei pensieri, da osservatore, capisco che non sono in realtà. Perché basta pensarci: io posso solo essere nell’attimo presente!“.

Il tempo non esiste, è illusione. Esiste solo il qui e ora. Il resto è pensiero e quindi finzione“.

Per questi motivi, il futuro tende a essere una ripetizione del passato. Non è vero che il futuro potrà essere di per sé diverso. Affinché lo sia realmente, c’è un grande bisogno di essere presenti nell’Adesso. Se invece siamo passivi e lasciamo che la nostra mente ci controlli, essa continuerà a ripetere se stessa.”

Se sei invischiato da tempo in una situazione negativa, devi agire. Se farai un errore, avrai imparato qualcosa: in quel caso non sarà più un errore. Se è a paura a impedire l’azione, bisogna fare come sopra: osservare la paura ed estraniarsi da essa. Spezzare la connessione tra essa e il pensiero“.

Se situazione non ti piace: o ti allontani dalla situazione, o la modifichi, o la accetti. Non ci sono altre strade. E ognuna di esse richiede azione. Fare una scelta ed accettarne le conseguenza. Anche accettare la situazione è un’azione. Agire subito“.

La preoccupazione: è la mente che proietta se stessa in una situazione immaginaria e futura e crea paura. La situazione non si può affrontare. Perché non esiste: è un fantasma mentale. Unico modo per sconfiggerla è prendere coscienza del momento presente. Tutto ciò che dobbiamo vivere e gestire nella vita reale è questo momento”.

Cercare semplicemente di essere e divertirsi a essere“. 

Manifestazioni del non essere qui e ora: malcontento, attesa, non sentirsi completi, pensare che domani sarà migliore. Ma noi siamo già perfetti“.

 Ce ne sarebbero molte altre. Il concetto da imprimersi a fuoco nella mente, però credo sia ben chiaro: tu sei già perfetto, ora, e tutte le cose che ti preoccupano o ti fanno credere di non essere completo, di avere bisogno di qualcuno/qualcuno per stare bene; tutto le turbe e le preoccupazioni, sono solo finzione. E’ il tuo cervello che alimenta il suo bisogno di pensare, di creare nevrosi, di allontanarti dal presente. Se pensi alla parola autosabotaggio, direi che ci hai preso 😉

Per essere nel presente c’è bisogno di un grande sforzo: come ogni cosa, per prendere la mano ci vuole pratica. Anche per essere nel presente, per vivere compiutamente la propria vita, c’è bisogno di pratica. Sta a te scegliere se ne valga la pena o meno. Ma conosci già la risposta. Quindi ora “rimboccati le maniche”, smetti di preoccuparti del lunedì, del lavoro, degli impegni improrogabili e di tutte queste altre menate…e goditi la domenica! 😉

Un’ultima chicca: “Il presente non è un mezzo per raggiungere il futuro!“.

E tu, che strategie usi per essere nel presente?

P.s. piccola precisazione: smettere di pensare non significa evitare di pianificare il futuro, o non ragionare sulle cose. Queste sono attività importantissime. Significa, piuttosto, mettere il silenziatore a quel brusio di sottofondo, quel pensare involontario che ci rende la vita meno piacevole.

Alla prossima.

 

Immagine da http://www.immagini-divertenti.org/hmm-fammi-pensare-un-po/

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